Quando i genitori decidono di non circoncidere i propri bambini maschi, alcuni di essi potrebbero successivamente aver bisogno di un intervento chirurgico per eliminare problemi correlati al prepuzio. I medici spesso lasciano questa decisione ai genitori in quanto i benefici per la salute come la riduzione del rischio di Hiv e di altre infezioni a trasmissione sessuale non sono sufficienti a raccomandare l’adozione universale di questa pratica, ma anche il rischio di complicazioni della circoncisione neonatale è basso, ed il problema più comune consiste in lievi sanguinamenti in prossimità dell’incisione del prepuzio.
In assenza di un’indicazione medica alla circoncisione diffusa, la scelta è legata ad elementi culturali e religiosi, e si tratta di un rito religioso comune fra ebrei e musulmani. Nelle zone in cui la circoncisione è rara, i genitori devono ancora considerare la possibilità che il 5% dei bambini possa andare incontro a problemi del prepuzio che richiedono trattamento, e che un terzo di questi ultimi possa necessitare di interveti chirurgici.
Secondo Jorgen Thorup dell’Università di Copenhagen, autore di una ricerca su 181 pazienti, la circoncisione andrebbe praticata a qualsiasi età se si sospetta un’infiammazione cronica del prepuzio, oppure nei casi in cui in prossimità della pubertà non è possibile effettuarne la ritrazione.
Per quanto rare, comunque, le complicazioni della procedura sono abbastanza frequenti da richiederne la discussione con i genitori del neonato, ed alcuni esperti ricordano che le evidenze in materia non sono univoche, ma nell’adulto sussistono diverse condizioni mediche per cui la circoncisione sarebbe un trattamento appropriato. (Pediatrics online 2016, pubblicato il 6/4)



